Intervista a Ciro Cibelli

Intervista a: Ciro CIBELLI a cura di Giulio Buonanno

Breve biografia:

Ciao a tutti, grazie mille per questa stupenda opportunità. Mi chiamo Ciro, sono nato a Napoli, ma dopo le medie mi sono trasferito nella provincia di Treviso. Prima di essere un cosplayer, nonché fan del mondo nerd e della cultura giapponese, sono sempre stato un grande appassionato di libri e lettura. Adoro leggere, e ho sempre ribadito la grande importanza della lettura e di un buon libro.

E poi nulla, hahah! Non mi piace molto parlare di me, onestamente, e preferisco sempre raccontarmi tramite i miei racconti, sebbene gran parte degli eventi sono ovviamente manipolati e camuffati per esigenze editoriali. Nonostante ciò la scrittura, più di qualsiasi altra arte, è il mezzo con la quale riesco ad esprimere meglio me stesso.

Pubblicazioni:

Nel 2011 e 2012 ho autopubblicato due raccolte di poesie, Condizioni D’Inesistenza e Qui Fa Freddo, prima di muovermi verso i romanzi.

Un nuovo libro di Ciro CIBELLI dal titolo: Kisetsu.

Qual è stata la scintilla che l’ha condotta a scrivere questo libro?

L‘idea alla base di Kisetsu è sempre stato qualcosa che è fluttuato nella mia testa per tantissimo tempo. L’idea di mettere alla luce il lato più oscuro e tremendo che si trova dietro ognuno di noi ha sempre esercitato un forte ascendente su di me. L’idea di usare delle “maschere“, per citare Pirandello, e cercare di apparire in un determinato modo pur di nascondere ciò che davvero si è, il marcio che davvero nascondiamo in noi. Molto spesso ironizzo su questa cosa nel mio profilo (e i miei amici lo sanno bene!), condividendo o facendo affermazioni palesemente stupide, senza prendermi mai sul serio, ma anche questa è una mia scelta voluta per ironizzare su questa “voglia di apparire, di cui nessuno ne vive senza“ (come direbbe il rapper italiano Rancore, che saluto!), sdrammatizzando su questa seriosità e voglia di essere “perfettini“ a tutti i costi.

Proprio per queste tensioni, i social network, diventano spesso e volentieri terreno fertile per polemiche, discussioni e diatribe, quasi sempre di natura pesantemente banale. Si giudica il prossimo senza ritegno, senza cognizione di causa. Si è così rabbiosi, quasi come se non avessimo altro nella nostra vita. Ed è per questo che ho scelto di ambientare il romanzo all’interno di un contesto molto moderno e quotidiano quale è il mondo cosplay e giovanile contemporaneo.

 

Di solito trae ispirazione da fatti accaduti realmente o è tutto frutto della sua fantasia?

Dipende. Sui miei racconti c’è un 50/50 di verità, mentre nei romanzi è quasi tutto integralmente finzione. Più che sugli eventi, comunque, preferisco soffermarmi sulla psiche dei personaggi e sui loro sviluppi.

 

Ha dei punti di riferimento letterari?

Sicuramente, e neanche in maniera tanto velata, traggo molta ispirazione da Bukowski. L’ho sempre trovato uno scrittore geniale. Grande influenza per il mio romanzo è stata anche La Coscienza di Zeno di Italo Svevo, che ha fatto scattare in me l’interesse a scrivere un romanzo più psicologico che incentrato sugli eventi.

Per la stessa ragione, sono stato molto influenzato dai film di Darren Afonosky, dal mangaka Gen Urobuchi e dallo sceneggiatore Satoshi Kon. Perfect Blue, in particolare, mi ha aperto un mondo.

 

Come definirebbe il suo libro?

Contemporaneo, giovane, adatto a tutti e, spero, soprattutto a coloro che vogliono ritrovare il piacere di leggere.

 

Chi è stato il primo a sapere di questo nuovo libro? Se sì, Come ha reagito?

Eh, questa è una bella domanda, hahah! L’ho tenuto nascosto quasi a tutti fino all’ultimo. L’unica che sapeva che scrivevo era la mia migliore amica, Federica, che mi ha sempre sostenuto nella realizzazione dei miei sogni, e le serate con lei trascorse a discutere di filosofia mi sono servite moltissimo per dare un’impostazione logica al romanzo (birretta al bar in compagnia, la miglior musa di tutte!).

 

Cosa ritiene più importante in questo libro? Quale messaggio vuole trasmettere?

Dobbiamo essere padroni delle nostre vite e delle nostre scelte se vogliamo davvero fare la differenza, prendendoci la responsabilità del nostro agire. Gli “altri“ troveranno sempre un modo di sminuirci o abbatterci. Se vogliamo davvero essere felici, se vogliamo davvero cambiare qualcosa, dobbiamo essere disposti a fare scelte che mai ci saremo sognati di fare. Dobbiamo essere disposti ad agire da soli, a metterci perennemente in gioco. Questo per me è molto importante. Per stare bene con gli altri, bisogna prima di tutto stare bene, “a proprio agio“, con noi stessi.

 

In quest’opera ha dato vita a un personaggio che ama particolarmente o che si avvicina molto alla sua persona?

Alice, la protagonista, sicuramente. E il Professor Guerriglia. L’ho immaginato cercando di convogliare in lui tutto ciò che avrei sempre desiderato vedere in una figura paterna, in un idolo, in qualcuno che ti sostenesse davvero.

 

Perchè ha scelto questo titolo?

Kisetsu in giapponese vuol dire stagione. È una metafora alla ciclicità della vita. Ho scelto un titolo di effetto, “moderno“, ma che non fosse troppo banale o altisonante.

 

Quanto tempo ha impiegato per portare a termine la sua opera?

Circa un anno e mezzo. Mi sono anche imbarcato in intensi studi di psicologia e sociologia per rendere “al meglio“ personalità e situazioni. E anzi, colgo l’occasione per ringraziare la Dott.ssa Rosanna che ha avuto la pazienza di sopportare le mie numerosissime domande in merito, hahah!

 

Ha dovuto aspettare molto per pubblicarlo?

Decisi di autopubblicarlo proprio perché non voelvo aspettare anni e anni con la speranza (anche vana) di poter essere pubblicato. Magicamente ho avuto una proposta editoriale solo 8 mesi dopo, complice anche la notevole pubblicità e il grosso sostegno da parte di amici e parenti, che hanno condiviso e mi hanno aiutato ad avere visibilità.

 

Ha mai avuto intenzione di creare un sequel a partire da una sua opera? Se sì, a quale?

Ci sarà un sequel “spirituale“ dell’opera, senza dubbio.

 

Ha altri progetti nel cassetto? Può regalarcene un’anteprima?

Due libri, tra cui un romanzo e una raccolta di racconti. Invito chi fosse interessato a seguire la mia pagina facebook.com/ghostdotexe per leggere in alteprima racconti e aggiornamenti in merito, così come vari aggiornamenti sui miei cosplay!

 

L’ultima parte dell’intervista per conoscere meglio l’autore con domande personali.

 Cosa le piace di più?

Oltre a fare cosplay e leggere, mi piace disegnare, frequentare musei, suonare la tastiera, ascoltare tantissima musica, fare arti marziali, e passare il tempo in compagnia dei miei cari.

Cosa non le piace?

Probabilmente l’ipocrisia, la negatività, l’ambiguità.

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?

“Una situazione imprevista, una svolta inaspettata degli eventi. Di fronte queste situazioni affronterai il vero te stesso.” (Makishima Shougo)

Quale libro che ha letto negli ultimi anni e che gli è piaciuto di più?

Ho amato il Tao della Fisica, libro del fisico Fritjof Capra. È una saggistica comprensibile per chiunque sia interessato ad argomenti del genere. L’Ospite Inquietante di Umberto Galimberti, che offre interessanti spunti di riflessione, e due romanzi: CyberStorm di Mattew Mather e Memorie di una Geisha, che ho ignorantemente recuperato di recente, ma che ho amato fino alla fine.

 

Cosa pensa del mondo letterario contemporaneo?

Fortunatamente non è così estinto come sembra. È vero che chi legge è sempre meno, ma ci sono ancora tantissimi talenti che non vedono l’ora di esordire. Per questi ultimi posso solo consigliargli di non demordere mai, di costruire un piano ben chiaro in testa, mettersi in gioco e realizzare i propri sogni a tutti i costi.

Cosa reputa fondamentale nella sua vita?

Essere sinceri con sé stessi e con gli altri. Si vive una volta sola, secondo me. Non c’è tempo per ambiguità ed incertezze. :p

 

© Copyright 1999 Associazione Culturale Artetremila

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